Il personaggio di cui mi occuperò non è mai stato,in effetti, un volto così noto, ma ha comunque avuto un pò di spazio nelle cronache di qualche anno fa.
Il suo nome è Maximiliano Arellano, è messicano e la notizia era una di quelle che colpivano: un bambino di 6 anni che tiene, per 45 minuti, una conferenza all'università di Città del Messico sul tema: "Cause e conseguenze dell'osteoporosi". Verrebbe da dire che un bambino normale di quella età non la saprebbe nemmeno pronunciare la parola "osteoporosi"; ma non lo dico, visto che mia figlia di quattro anni mi ha di recente spiegato i suoi piegamenti dicendo che stava facendo "psicomotricità". Acclarato dunque che Darwin ci aveva preso in pieno, l'evoluzione esiste e forse corre più di quanto pensiamo, la notizia rimane ugualmente unica. Tanto più se poi si viene a sapere che il fanciullo aveva già tenuto altre "lezioni universitarie", come quella sull'anatomia cardiovascolare.
Ora, io ho una mente semplice, anni luce da quella di un genio internazionale come è stato giustamente definito questo (permettetemi il termine) bimbo.
Non potevo perciò che fare un semplice, anzi banale ragionamento: la notizia risaliva al 2006; da allora sono passati 8 anni, praticamente un'intera vita per un bambino di sei anni che oggi ne ha 14. La conclusione di questa equazione logica mi ha portato di primo acchito a meravigliarmi di non aver mai sentito quel nome negli ultimi anni. Come, nessun premio Nobel?! Nessun farmaco che porti il suo nome?! Chessò un Maxillo per l'osteoporosi facciale, o un ArellAno in pomata per ..(vabbé lasciamo perdere) ?
"Beh, -mi sono detto-, io non guardo molta tv, e poi con la memoria che mi ritrovo magari ho sentito qualcosa di grosso su di lui e non me lo ricordo. Ora faccio un pò di googling e vediamo se non salta fuori che ha almeno 3 lauree e che ha progettato 2 o 3 protesi rivoluzionarie!"
Manco a dirlo, niente! Scomparso! Le sole pagine web successive al 2006 erano meri articoli tardivi riguardanti lo stesso episodio. Persino le foto non andavano oltre i suoi 6 anni.
Rimane quindi il timore che si sia bruciato per essere entrato troppo presto nel crudo mondo degli adulti, proprio come una meteora che corre tanto, ma troppo piccola per resistere all'impatto con l'atmosfera...
Poi riesco a trovare un intervista, solo audio, risalente ai suoi 6 anni. E' la seguente.
Ascoltando l'intervista mi sale una speranza. Forse non è scomparso perché si è strafatto con una neodroga sintetica inventata da lui.
Forse era una mezza bufala, forse il genio non c'è più perché non c'era mai stato. E i 45 minuti della lezione sull'osteoporosi sono stati quelli necessari per presentarsi e per leggere a stento qualche slide fatta con l'aiuto di qualcun altro.
L'umanità avrebbe un genio in meno. E un bambino in più.