lunedì 24 marzo 2014

Preci serene

Ho trovato una Salve Regina antica, diversa dal solito ma bella.
Leggetela, è anche relativamente facile da ricordarne un pò essendo in rima.

« Salve Regina ! Te saluto, o pia,
nostra tutela in tenebrosa via,
in sinistra terrifica procella
benigna stella.

Saluto te, Regina gloriosa,
arca divina, intemerata rosa;
te, bella oliva, Iris serena, pura,
nivea figura.

In sidereo fulgore veneranda,
in terreno dolore amica blanda,
salve, o Maria: te, speciosa, adoro,
te, cara, imploro.

Quando te non saluto, o nostra Vita,
gemo in amaritudine infinita;
in tranquilla quiete, te invocata,
vivo, o beata.

Quando miser vacillo in vento infido,
Regina generosa, in te confido;
in te confido in fausta, in dura sorte,
in vita, in morte.

Per te fugato perfido Serpente
in suo furore contra me stridente,
per te non raro a pugna acerba, quasi
in fine evasi.

Tu in futuro me salva: in gaudio vero,
o Regina, per te vivere spero;
in agone durissimo supremo
per te non tremo.

Scisso corporeo velo, a miserando
carcere me benefica levando,
in tuo regno beato me corona,
vigil patrona.

Spero cantare te, porta superna,
in altissima pace sempiterna,
in sempiterno vivido splendore,
in puro amore.

Salve, candida luna in tetra valle,
fulgida aurora in tenebroso calle;
serena, potentissima, divina,
salve, Regina!»


L'avete letta con attenzione? Bene, perché ha qualcosa di particolare: è forse la più lunga preghiera in latino che abbiate mai recitato!!!
Si, avete capito bene! E' scritta PROPRIO in latino, corretto e declinato. E il bello è che ha lo stesso significato che in italiano.

Usatela pure per rispondere a chi dice che il latino è una lingua morta. Per la lingua italiana il latino non è più morto e inutile di quanto per un uomo sia morto e inutile il ragazzo che fu....

Se ricapitate da queste parti tra poco saprete vita, morte e miracoli dell'autore di questa splendida creazione.

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