martedì 29 novembre 2022

Fatima e cielo...

 Chi conosce anche solo superficialmente l'apparizione di Fatima è in genere anche a conoscenza del famoso miracolo promesso da Maria e puntualmente verificatosi nell'ultima apparizione del 13 ottobre 1917: protagonista il cielo, anzi, il sole stesso che per 10 lunghi minuti fece tutto quello che non avrebbe in alcun modo potuto naturalmente fare. Proprio per dimostrare oltre ogni dubbio che quello era prodigio, e prodigio di Dio, Creatore e Signore dell'Universo  ("Signore Dio, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; quale altro Dio, infatti, in cielo
Miracolo del sole - Fatima 13 ottobre 1917
 o sulla terra, può fare opere e prodigi come i tuoi?" -Deuteronomio 3, 24oltreché per far capire agli uomini che essi sono meno che nulla rispetto alla Sua potenza. Spesso, sempre più spesso, sono talmente presi dal cercare di rispettare questo pianeta e le sue leggi da dimenticarsi completamente di rispettare e cercare Dio. E allora ecco che con questo miracolo si contrappone così all'arroganza umana, che pensa di aver tanto potere (nel bene e nel male) su questa terra,  la mano divina, a ricordarci che se vuole può annullare in un attimo le leggi dell'universo, insieme alle nostre umane sicurezze.

Molto meno conosciuta è però la profezia della (poco) famosa aurora boreale del 25-26 gennaio 1938 e di quella del 23 agosto 1939. Nelle apparizioni portoghesi infatti la Madonna dichiarò tra le altre cose:- ...La guerra sta per finire: ma se non cessano di offendere il Signore, nel regno di Pio XI ne incomincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che quello è il grande segno che vi dà Iddio che prossima è la punizione del mondo per i suoi tanti delitti, mediante la guerra...

Eppure tali fenomeni furono veramente notevoli, perché anche se meno prodigiosi di quello del 1917, non furono circoscritti alla sola zona delle apparizioni di Fatima, bensì visti contemporaneamente in buona parte del mondo!

Allora perché così poco conosciute?
La minor notorietà di questi fenomeni prodigiosi è dovuta in gran parte al semplice fatto che la profezia non fu resa nota. Mentre il miracolo del 13 ottobre fu preannunciato precisamente da Maria e riferito subito dalla veggente Lucia (richiamando per quel giorno almeno 60.000 persone) la profezia degli altri segni celesti fu tenuta nascosta per volontà della stessa Madonna, che indicò esattamente a Lucia la data in cui doveva renderla pubblica, ovvero nel 1940, quindi a prodigi già avvenuti.

Questo ci fa capire che mentre la "danza del sole" del 1917 doveva fungere da dimostrazione e da monito divino le altre erano per così dire dei "sigilli" su un destino ormai deciso e irrimediabile; come a dire:-Io, vostro Dio, per mezzo di Maria,  ho dato il modo agli uomini di evitare questa guerra, ma non l'hanno fatto, e con questi segni avviso che ora il destino è deciso!- Un messaggio, ovviamente, solo per i veggenti (o meglio, solo per Lucia visto che Giacinta e Francesco erano già morti). 

Cosa successe, quindi la sera del 25 gennaio?



La Stampa - 26 gennaio 1938
 Ebbene, ci fu  una grande aurora boreale, incredibilmente luminosa ed estesa, vista la quale Lucia, ben prima di scriverlo nel resoconto ufficiale del 1941, si affannò a dire, a destra e a sinistra, che quello era il segno terribile predetto dalla Madonna.
L’aurora venne descritta dal quotidiano laico italiano, La Stampa, del 26 gennaio 1938, sotto il titolo: “Un singolare fenomeno celeste. Un’aurora boreale sull’Italia”. Vi si poteva leggere di una “aurora boreale di eccezionale luminosità apparsa ieri su gran parte dell’ Europa meridionale e centrale: Alta Italia, Mezzogiorno della Francia, Germania, Svizzera e Austria, suscitando ovunque per la sua luminosità sorpresa e ammirazione”. Il quotidiano notava che l’intensità del fenomeno e soprattutto la sua diffusione su gran parte dell’Europa, era eccezionale, ripetendo che si era trattato di un “insolito fenomeno celeste… che rarissimamente viene osservato alle nostre latitudini”. Inoltre, dando conto dei vari luoghi in cui l’aurora era stata osservata, si notava con insistenza il fatto che il cielo si era colorato “di un rosso di fuoco a levante, come se si trattasse di un grande incendio”; qualche riga dopo si insisteva sul colore del cielo, impressionante, definito, questa volta, “rosso-sangue”.
Il giorno successivo, il 27 gennaio, La Stampa riportava questo titolo: “Un’altra aurora boreale tra l’una e le due di notte”. L’astronomo intervistato dal quotidiano metteva in luce il fatto che solitamente le aurore boreali si manifestano al nord, e che molto raramente assumono estensione e luminosità come quella appena osservata.

Un’altra fonte interessante per capire l’entità del fenomeno è la relazione di Eugenio Guerrieri, “La grande aurora boreale del 25-26 gennaio 1938”, pubblicata dall’Osservatorio Astronomico di Capodimonte-Napoli.
Scrive tra l’altro il Guerrieri: “L’Aurora boreale osservata nella notte dal 25 al 26 gennaio 1938 è stata veramente splendida e deve considerarsi come fenomeno straordinario per la sua magnificenza, anormale per la sua visibilità, oltre che nelle regioni nordiche dell’Europa e dell’America, anche in quelle di bassa latitudine nel nostro emisfero. Dovunque fu oggetto di ammirazione in tutta l’Europa, in Germania ed in Inghilterra specialmente; grande sviluppo in longitudine dal Portogallo alla Russia ed in latitudine dalla penisola Scandinava alla Sicilia e finanche in molti paesi del Nord Africa”.
Guerrieri nota che il cielo si è colorato in maniera incredibile, di “rosso sangue”, come se vi fosse un “incendio gigantesco”, e continua: “Nell’Atlantide e negli Stati Uniti d’America l’a.b. è stata grandiosa”, mentre ha destato “ammirazione e sorpresa, nella Spagna e nel Portogallo, dove il fenomeno non si vedeva da mezzo secolo. Questo è stato egualmente osservato a Biserta, Fez, Hammamet, Toza, ed in molti paesi della Tunisia e del Marocco dove l’a.b. rarissimamente si osserva e l’ultima è stata quella del 1891: in questi paesi gli europei hanno creduto ad un vastissimo incendio lontano, mentre gli indigeni, molto spaventati, hanno supposto segnali ed avvertimenti celesti”.

Alla notizia della aurora boreale, come si è detto, Lucia ritenne che si trattasse del segno della Madonna e continuò a ripeterlo anche dopo che gli accordi di Monaco sembrarono per un attimo scongiurare il conflitto. Nel 1938, però, la annessione nazionalsocialista dell’Austria può essere veramente considerata l’antefatto della II guerra mondiale. Anche perché proprio la sera del 25 gennaio Hitler aveva ricevuto il barone Werner Fritsch, generale e comandante in capo della Reichwehr, “che continuava ad avanzare obiezioni sui piani di guerra hitleriani”, per farlo definitivamente fuori. Come è risaputo, infatti, ufficiali e generali tedeschi, per lo più, non volevano la guerra e costituivano l’unico potere rimasto in grado di impensierire il dittatore. Proprio la defenestrazione di Fritsch fu dunque un evento preliminare alla guerra non indifferente3, così come le purghe di Stalin, all’epoca del 1938 ormai quasi concluse, furono importanti per eliminare quei generali che si sarebbero messi di traverso rispetto all’alleanza con Hitler del 1939.

L’aurora boreale del 23 agosto 1939
A questo punto, un ultimo dettaglio. Gli storici concordano nel dire che nel 1938 la guerra era in un certo senso ormai nell’aria. Ma il fatto che segnò definitivamente lo scoppio del conflitto fu il patto von Ribbentrop-Molotov, cioè la spartizione della Polonia e di altre zone di influenza tra Hitler e Stalin. La II guerra mondiale, insomma, nacque definitivamente con l’accordo tra nazisti tedeschi e comunisti russi, tra Hitler e Stalin.

Firma del patto Ribbentrop-Molotov

Ebbene, questo patto fu firmato la sera del 23 agosto 1939 (von Ribbentrop, da una parte, Stalin e Molotov, dall’altra). Manco farlo apposta, proprio quella stessa sera, in alcune zone, fu segnalata una nuova aurora boreale, non così straordinaria come quella del 1938, ma certo imponente.
Ce la descrisse nientemeno che il gerarca nazista Albert Speer nelle sue “Memorie del Terzo Reich”: “Quella notte – racconta Speer- ci intrattenemmo con Hitler sulla terrazza del Berghof ad ammirare un raro fenomeno celeste: per un’ora circa, un’intensa aurora boreale illuminò di luce rossa il leggendario Untersberg che ci stava di fronte, mentre la volta del cielo era una tavolozza di tutti i colori dell’arcobaleno. L’ultimo atto del ‘Crepuscolo degli dei’ non avrebbe potuto essere messo in scena in modo più efficace. Anche i nostri volti e le nostre mani erano tinti di un rosso innaturale. Lo spettacolo produsse nelle nostre menti una profonda inquietudine. Di colpo, rivolto a uno dei suoi consiglieri militari, Hitler disse: ‘Fa pensare a molto sangue. Questa volta non potremmo fare a meno di usare la forza’”.
Un altro gerarca nazista, presente alla scena, Nicolaus von Below, ricorderà a sua volta: “All’inizio abbiamo pensato che si trattasse di un grande incendio in una delle città a nord dell’Untersberg, ma poi quella luce rossa ha illuminato tutto il cielo a nord e allora è stato chiaro che si trattava di una manifestazione insolitamente intensa di luci nordiche, un fenomeno naturale che si verifica raramente nella Germania meridionale”. “Intimorito da quella scena, commenta T. Ryback, von Below disse a Hitler che forse quello era il presagio di un’imminente guerra sanguinosa. “Se così dev’essere, allora che sia più veloce possibile” replicò Hitler”.

Dopo il patto, la rottura del patto: Hitler lanciò l’attacco alla Russia il 22 giugno 1941, giorno del solstizio del sole (giorno sacro al suo neopaganesimo solare) e chiamò l’operazione, guarda caso, Luce del Nord.
Evidentemente anche lui, come molti altri, era stato molto colpito da quei messaggi nel cielo. Ma anche lui, come tanti altri (perfino tra i testimoni del miracolo del sole) non li aveva capiti... 



sabato 10 settembre 2022

Farsi piccoli per essere grandi.

Il nome Kirk Kilgour non l'avevo mai sentito prima d'ora.

E' stato un campione di volley dell'UCLA (University of California, Los Angeles) tanto che nel 1986, a fine carriera, la sua maglia numero 13 fu ritirata definitamente dall'UCLA. Ma non lo conoscevo.

Ha giocato anche in Italia, nell'Ariccia volley club, che con lui nel 1975, vince lo scudetto italiano (il primo vinto da una squadra a sud di Firenze). Nello stesso anno è assistente allenatore della nazionale italiana. Ma per me non esisteva.

Poi, nel 1976, un banale incidente sulla cavallina in palestra lo ha reso paralizzato dal collo in giù.
Ed io oggi l'ho conosciuto come una grande persona, perché ho letto una sua preghiera scritta e recitata da lui davanti a Giovanni Paolo II.

Il farsi piccoli ci fa sempre grandi davanti a Dio, e alle volte anche davanti agli uomini.

Chiesi a Dio di essere forte 
per eseguire progetti grandiosi: 
Egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà. 

Domandai a Dio che mi desse la salute 
per realizzare grandi imprese: 
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio. 

Gli domandai la ricchezza per possedere tutto: 
Mi ha fatto povero per non essere egoista. 

Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: 
Egli mi ha dato l’umiliazione 
perché io avessi bisogno di loro. 

Domandai a Dio tutto per godere la vita: 
Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto. 

Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, 
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno 
e quasi contro la mia volontà. 

Le preghiere che non feci furono esaudite. 

Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini 
nessuno possiede quello che ho io! 

venerdì 11 marzo 2022

Educazione alla Democrazia

Mia figlia negli ultimi 3  giorni ha avuto, durante le ore di scuola di seconda media,  un Pon intitolato: Educazione alla Democrazia, con varie attività molto di parte, da incontri di deriva femminista su quanto siano brave e maltrattate le donne, a incontri con forze dell'ordine che insegnavano come è buono e giusto rispettare la legge (progetto: pretendiamo legalità).

Ovviamente mia figlia non è andata a scuola. Perché, comprenderete, ho preferito prepararle io una lezione sulla legalità, invece di fargliela fare dalle stesse forze dell'ordine che mi tengono fuori da banche, uffici postali e qualsiasi altro luogo pubblico perché non vaccinato. (Sui discorsi femministi non voglio nemmeno perdere tempo). 

Eccola.


Educazione alla Democrazia


Progetto: PretenDiamo legalità!





Democrazia, cosa significa?

Il significato letterale, dal greco, è “governo del popolo”, significato mantenuto appieno anche nella lingua italiana, dove si intende per democrazia Forma di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite rappresentanti liberamente eletti” (Oxford languages).

Questo ci fa capire come purtroppo da noi in Italia, da tempo, siano venuti meno i presupposti della democrazia essendo noi comandati da governi che nessuno ha votato.

Infatti già il 7 maggio 2018 il presidente Mattarella chiese alle forze politiche la disponibilità ad appoggiare un governo di garanzia (quindi non direttamente eletto dai cittadini) che traghettasse il paese in crisi politica fino a dicembre e a successive elezioni nell'anno nuovo.

Ma come si è visto il governo di garanzia "provvisorio" di Mattarella (governo Conte 1°) si è rivelato meno provvisorio di quanto promesso, durando (cambi di capo a parte), fino a tutt'oggi, pur di non farci tornare alle urne.

Ora, già la democrazia di per sé non è una forma di governo ideale, perché per essere tale si deve basare su fondamenta sane e solide, ovvero sul rispetto rigido di una Costituzione che sancisca e difenda principi imprescindibili di salvaguardia della vita umana e della sua dignità. La libertà dell’individuo, anch’essa fondamentale deve però necessariamente sottostare ai suddetti principi. Se così non fosse, in nome della sola libertà potrebbero permettersi le peggiori nefandezze. Non possiamo dimenticare che una malintesa democrazia, con le sue leggi disastrose, in questi anni ha distrutto la famiglia e demolito il principio del diritto alla vita.

La democrazia sta in piedi per i valori morali che incarna altrimenti si trasforma in totalitarismo.

Ma diventa ancor meno ideale laddove i politici eletti dal popolo tradiscono sempre più spesso il mandato dei cittadini, facendo alleanze diverse da quelle proposte nei seggi, o addirittura cambiando partito di appartenenza. E soprattutto, come purtroppo è il nostro caso, se come detto il governo non è nemmeno stato eletto dai cittadini!

Nessuna crisi (economica o sanitaria) ha mai prodotto un incremento di democrazia, quindi se quest’ultima è già zoppicante il pericolo di forme politiche autoritarie motivate dalla necessità di fronteggiare l’emergenza è maggiore. Sovrappopolazione, clima, Covid-19: da settanta anni ormai un Potere che muove la politica, l'economia e i media instilla nella popolazione la paura per fenomeni inventati o sopravvalutati. Così si applica un continuo stato di emergenza che permette a delle "élite illuminate" di imporre politiche e restrizioni della libertà che sarebbero impossibili in tempi normali.

In una situazione del genere si capisce quindi come sia reale e presente il pericolo di una deriva politica autoritaria, che si riflette inevitabilmente sulle leggi, che saranno anch’esse lontane dai (e magari contro i) cittadini. Ed è, ahimè, proprio quello che stiamo vivendo oggi in Italia.

Grazie al provvidenziale arrivo del covid-19, il governo Conte (Conte 2°) inizia ad avvalersi dei decreti legge che permettono la promulgazione di leggi scavalcando il parlamento. Per questa loro antidemocratica e potenzialmente pericolosa caratteristica i decreti di legge sono PER DEFINIZIONE provvisori. Oggi, più di 2 anni dopo, sono ancora massicciamente usati, senza tra l’altro che ci sia più la benché minima emergenza sanitaria (ammesso che ci sia mai stata). E cosa ancor più grave, ma frequente quando si passa da democrazia a regime, tali decreti legge sono usati la maggior parte delle volte per imporre regole anticostituzionali, quindi profondamente illegali.

E quindi veniamo al titolo di questo progetto.



PretenDiamo legalità.

Da quanto detto sopra si capisce che ancor prima che “dare legalità” (ovvero rispettare le leggi), si devono PRETENDERE LEGGI GIUSTE. Perché in caso contrario non si può pretendere di osservarle, anzi, diventa dovere morale opporsi alle leggi ingiuste. Pensiamo alle leggi naziste, che vietavano agli ebrei l’ingresso nei negozi e nei mezzi pubblici. Erano leggi vere e proprie, come quelle del nostro Governo, ma il rispettarle da parte della popolazione tedesca ha poi portato ai ghetti e quindi alle deportazioni in massa degli ebrei nei campi di concentramento. Come disse Primo Levi:

“Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita (…) Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione. Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”.


Sarebbe stato invece dovere morale di qualsiasi cittadino opporsi a tali leggi, e i pochi che lo hanno fatto sono stati poi considerati degli eroi e sono entrati di diritto nella lista ebraica dei “Giusti tra le nazioni”.

Eppure sembra che da questo non abbiamo imparato niente.

Infatti nelle presenti circostanze le restrizioni per causa (o meglio per scusa) Covid19 vanno contro ad un numero impressionante di articoli della nostra Costituzione. Andiamo a vederli nel dettaglio:


  • Art. 1. L’Italia e` una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranita` appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
    Come detto in precedenza la nostra situazione politica di governi non eletti che si trascinano ormai da troppo tempo ha minato il principio di sovranità del popolo. E si sono superate troppe volte, come vedremo, le forme e i limiti della Costituzione.

  • Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignita` sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua , di religione , di opinioni politiche , di condizioni personali e sociali (...)
    Articolo nettamente tradito, con la privazione di moltissimi diritti, anche fondamentali, delle persone non vaccinate, rispetto a quelle vaccinate.

  • Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto (…)

    Molte realtà economiche, negozi, ristoranti etc… hanno dovuto chiudere in seguito alle assurde restrizioni dei decreti anticovid. Ma ancor più grave, è stato e continua ad essere proibito il lavoro a tutti quelli che non hanno voluto e non vogliono sottostare alla vaccinazione obbligatoria!

  • Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale
    ­Invece abbiamo assistito alla pretesa dell’applicazione dei decreti anticovid anche all’interno delle Chiese, addirittura con incursioni di forze dell’ordine onde accertarsi che tutto fosse “legale”…

  • Art.13. La liberta` personale e` inviolabile. Non e` ammessa forma alcuna di detenzione di ispezione o perquisizione personale, ne´ qualsiasi altra restrizione della liberta` personale, se non per atto motivato dell’autorita` giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge (…)
    Articolo in più modi offeso, con limitazioni continue delle libertà personali, dai lockdown che hanno visto annullate qualsiasi libertà personale, ai divieti di spostamento tra varie zone (a scelta via via del governo), agli obblighi di indossare mascherine e di mantanere distanze minime tra le persone.

  • Art. 16. Ogni cittadino puo` circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanita` o di sicurezza. Nessuna restrizione puo` essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino e` libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
    Vedi il commento all’articolo precedente. Da notare che i motivi di sanità che si sono sempre addotti, anche ammesso che esistessero in un primo periodo, sono comunque venuti sicuramente a mancare ormai da molto tempo e invece le discutibili zone arancioni/rosse sono durate ben più a lungo e addirittura tuttora chi è sprovvisto di green pass non può in pratica circolare e soggiornare liberamente, non potendo viaggiare sui mezzi pubblici e non potendo risiedere negli alberghi.

  • Art. 17. I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non e` richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorita`, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumita` pubblica.
    Invece divieti di assembramenti, di riunioni, addirittura di riunioni tra amici o familiari sono state a lungo proibite dai decreti legge anticovid.

  • Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purche´ non si tratti di riti contrari al buon costume.
    Vedi commento all’articolo 7.

  • Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non puo` essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

    Articolo completamente non rispettato. In questi ultimi anni si è assistito ad un completo annullamento della libertà di pensiero e di parola, come non si era mai visto dalle guerre mondiali. Qualsiasi voce contraria alle posizioni del Governo riguardo al Covid19 è stata azzittita, vietata e perseguita. Medici che hanno osato esporre idee e posizioni diverse sono stati addirittura radiati dall’Albo. Perfino internet, fino a prima considerato il posto della libertà di parola per eccellenza, è stato sottoposto ad un lavoro di censura incredibile, qualsiasi commento contrario alla posizione unica e obbligatoria sul Covid19 inserito sulle principali piattaforme social è stato cancellato e spesso sono stati bloccati anche i relativi profili.

    In quanto alla libertà di stampa essa semplicemente non esiste più: qualsiasi media è allineato e subordinato alle posizioni governative, ridotto ormai a puro mezzo di propaganda di regime, senza nemmeno l’ombra di seri confronti con posizioni diverse o contrarie. Si salvano solo le piccole realtà, quasi tutte su internet, che hanno il coraggio, tra mille difficoltà, di esprimere semplicemente un parere diverso.

  • Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita`, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno puo` essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo` in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
    Essendo la salute un fondamentale diritto della persona che viene tutelato, una delle massime espressioni di tale tutela è di non poter essere sottoposti a cure o terapie che non siano scelte o accettate. Compreso quindi l’obbligo vaccinale. Se fosse vero che la inoculazione del singolo fosse indispensabile per il bene della collettività potrebbe forse ventilarsi l’ipotesi di una vaccinazione obbligatoria, ma le attuali evidenze scientifiche smentiscono che la vaccinazione a tappeto di tutta la popolazione sia veramente un progresso dello stato globale di salute, dal momento che i vaccinati continuano a potersi infettare, ammalare e quindi infettare gli altri tanto quanto i non vaccinati. Oltretutto tornando al rispetto della persona umana, è necessario affermare nel modo più netto che i cosiddetti vaccini anti-COVID-19 sono gravati da rischi di gravi effetti avversi con una incidenza incomparabilmente superiore a tutti i vaccini tradizionali. A fronte di una malattia, quella del Covid19 che, a differenza di quello che il Governo e ancor prima l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha voluto far credere, è agevolmente curabile, con le giuste procedure mediche. E da ultimo, ma direi primo per importanza, tali vaccini sono testati, o prodotti, con feti umani abortiti, e ciò va contro quei principi morali imprescindibili i quali, come detto all’inizio, sono alla base di una democrazia sana.

  • Art. 41. L’iniziativa economica privata e` libera. Non puo` svolgersi in contrasto con l’utilita` sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla liberta`, alla dignita` umana.
    Come commentato per l’articolo 4, la libertà di tutte le iniziative economiche è stata soffocata e distrutta da tutta una serie di decreti più o meno assurdi che in molti, troppi, casi ha portato perfino al fallimento e alla chiusura dell’attività stessa. Nei Paesi occidentali, piccoli imprenditori ed autonomi si sono trasformati nelle vittime predilette del braccio autoritario del paternalismo di Stato, che ha diviso i cittadini in buoni e cattivi, tutelati e non tutelati.


Se da questi caposaldi si passa alle conseguenze indirette delle restrizioni, quasi tutta la prima parte della Costituzione risulta offesa e tradita dalle norme di contenimento del contagio da Covid-19.


Riassumendo quindi, sì alla democrazia, ma ad una democrazia solida, basata su una forte morale umana imprescindile e oggettiva. Si alla legalità, ma ancor prima sì a leggi giuste rispettose della dignità umana!


E a tal proposito ci è di esempio addirittura la Russia, nella quale già 2 anni fa il Presidente Putin ha proposto al Parlamento alcune modifiche alla Costituzione. Ebbene, tra le proposte c’è quella di inserire Dio all’interno della Carta, opzione che secondo la Corte costituzionale non implica la rinuncia alla laicità dello Stato e non comporterà situazioni discriminatorie o la rinuncia alla libertà di coscienza per i cittadini. Un’altra modifica riguarda il matrimonio. Il presidente russo aveva dichiarato che mai avrebbe permesso, durante il suo mandato, che madre e padre fossero soppiantate dalle formule «genitore numero 1» e «genitore numero 2», già ampiamente in uso in Italia e in altri Paesi europei. «Finché sarò presidente non accadrà», aveva ribadito, «ci saranno mamma e papà». E così ha proposto la modifica secondo cui «il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna» e la tutela di questo istituto così come di «famiglia, maternità, paternità e infanzia» è sotto la giurisdizione della Russia come Stato.


Ecco, forse non tutti sanno che nell'ultima seduta dell'Assemblea Costituente, il 22 dicembre 1947, Giorgio La Pira propose di inserire nella Costituzione che stavano scrivendo, un preambolo che riconoscesse Dio come principio di unità del popolo italiano. Vinse invece la linea Togliatti, l'idea che Dio fosse un argomento divisivo.


Si mettevano così le basi per un totalitarismo anche peggiore della dittatura da cui si usciva...