Mia figlia negli ultimi 3 giorni ha avuto, durante le ore di scuola di seconda media, un Pon intitolato: Educazione alla Democrazia, con varie attività molto di parte, da incontri di deriva femminista su quanto siano brave e maltrattate le donne, a incontri con forze dell'ordine che insegnavano come è buono e giusto rispettare la legge (progetto: pretendiamo legalità).
Ovviamente mia figlia non è andata a scuola. Perché, comprenderete, ho preferito prepararle io una lezione sulla legalità, invece di fargliela fare dalle stesse forze dell'ordine che mi tengono fuori da banche, uffici postali e qualsiasi altro luogo pubblico perché non vaccinato. (Sui discorsi femministi non voglio nemmeno perdere tempo).
Eccola.
Educazione
alla Democrazia
Progetto:
PretenDiamo legalità!
Democrazia,
cosa significa?
Il
significato letterale, dal greco, è “governo del popolo”,
significato mantenuto appieno anche nella lingua italiana, dove si
intende per democrazia “Forma
di governo in cui il potere viene esercitato dal popolo, tramite
rappresentanti liberamente eletti” (Oxford languages).
Questo ci fa capire come purtroppo da noi in Italia, da tempo, siano venuti meno i presupposti della democrazia essendo noi comandati da governi che nessuno ha votato.
Infatti già il 7 maggio 2018 il presidente Mattarella chiese alle forze politiche la disponibilità ad appoggiare un governo di garanzia (quindi non direttamente eletto dai cittadini) che traghettasse il paese in crisi politica fino a dicembre e a successive elezioni nell'anno nuovo.
Ma
come si è visto il governo di garanzia "provvisorio" di
Mattarella (governo Conte 1°) si è rivelato meno provvisorio di
quanto promesso, durando (cambi di capo a parte), fino a tutt'oggi,
pur di non farci tornare alle urne.
Ora,
già la democrazia di per sé non è una forma di governo ideale,
perché per essere tale si deve basare su fondamenta sane e solide,
ovvero sul rispetto rigido di una Costituzione che sancisca e difenda
principi imprescindibili di salvaguardia della vita umana e della sua
dignità. La libertà dell’individuo, anch’essa fondamentale deve
però necessariamente sottostare ai suddetti principi. Se così non
fosse, in nome della sola libertà potrebbero permettersi le peggiori
nefandezze. Non possiamo dimenticare che una malintesa democrazia,
con le sue leggi disastrose, in questi anni ha distrutto la famiglia
e demolito il principio del diritto alla vita.
La
democrazia sta in piedi per i valori morali che incarna altrimenti si
trasforma in totalitarismo.
Ma
diventa ancor meno ideale laddove i politici eletti dal popolo
tradiscono sempre più spesso il mandato dei cittadini, facendo
alleanze diverse da quelle proposte nei seggi, o addirittura
cambiando partito di appartenenza. E soprattutto, come purtroppo è
il nostro caso, se come detto il governo non è nemmeno stato eletto
dai cittadini!
Nessuna
crisi (economica o sanitaria) ha mai prodotto un incremento di
democrazia, quindi se quest’ultima è già zoppicante il pericolo
di forme politiche autoritarie motivate dalla necessità di
fronteggiare l’emergenza è maggiore. Sovrappopolazione, clima,
Covid-19: da settanta anni ormai un Potere che muove la politica,
l'economia e i media instilla nella popolazione la paura per fenomeni
inventati o sopravvalutati. Così si applica un continuo stato di
emergenza che permette a delle "élite illuminate" di
imporre politiche e restrizioni della libertà che sarebbero
impossibili in tempi normali.
In
una situazione del genere si capisce quindi come sia reale e presente
il pericolo di una deriva politica autoritaria, che si riflette
inevitabilmente sulle leggi, che saranno anch’esse lontane dai (e
magari contro i) cittadini. Ed è, ahimè, proprio quello che stiamo
vivendo oggi in Italia.
Grazie
al provvidenziale arrivo del covid-19, il governo Conte (Conte 2°)
inizia ad avvalersi dei decreti legge che permettono la promulgazione
di leggi scavalcando il parlamento. Per questa loro antidemocratica e
potenzialmente pericolosa caratteristica i decreti di legge sono PER
DEFINIZIONE provvisori. Oggi, più di 2 anni dopo, sono ancora
massicciamente usati, senza tra l’altro che ci sia più la benché
minima emergenza sanitaria (ammesso che ci sia mai stata). E cosa
ancor più grave, ma frequente quando si passa da democrazia a
regime, tali decreti legge sono usati la maggior parte delle volte
per imporre regole anticostituzionali, quindi profondamente illegali.
E
quindi veniamo al titolo di questo progetto.
PretenDiamo
legalità.
Da
quanto detto sopra si capisce che ancor prima che “dare legalità”
(ovvero rispettare le leggi), si devono PRETENDERE LEGGI GIUSTE.
Perché in caso contrario non si può pretendere di osservarle, anzi,
diventa dovere morale opporsi alle leggi ingiuste. Pensiamo alle
leggi naziste, che vietavano agli ebrei l’ingresso nei negozi e nei
mezzi pubblici. Erano leggi vere e proprie, come quelle del nostro
Governo, ma il rispettarle da parte della popolazione tedesca ha poi
portato ai ghetti e quindi alle deportazioni in massa degli ebrei nei
campi di concentramento. Come disse Primo Levi:
“Non iniziò con le camere a gas. Non iniziò con i forni crematori. Non iniziò con i campi di concentramento e di sterminio. Non iniziò con i 6 milioni di ebrei che persero la vita (…) Iniziò con i politici che dividevano le persone tra “noi” e “loro”. Iniziò con i discorsi di odio e di intolleranza, nelle piazze e attraverso i mezzi di comunicazione. Iniziò con promesse e propaganda, volte solo all’aumento del consenso. Iniziò con le leggi che distinguevano le persone in base alla “razza” e al colore della pelle. Iniziò con i bambini espulsi da scuola, perché figli di persone di un’altra religione. Iniziò con le persone private dei loro beni, dei loro affetti, delle loro case, della loro dignità. Iniziò con la schedatura degli intellettuali. Iniziò con la ghettizzazione e con la deportazione. Iniziò quando la gente smise di preoccuparsene, quando la gente divenne insensibile, obbediente e cieca, con la convinzione che tutto questo fosse “normale”.
Sarebbe
stato invece dovere morale di qualsiasi cittadino opporsi a tali
leggi, e i pochi che lo hanno fatto sono stati poi considerati degli
eroi e sono entrati di diritto nella lista ebraica dei “Giusti tra
le nazioni”.
Eppure
sembra che da questo non abbiamo imparato niente.
Infatti
nelle presenti circostanze le restrizioni per causa (o meglio per
scusa) Covid19 vanno contro ad un numero impressionante di articoli
della nostra Costituzione. Andiamo a vederli nel dettaglio:
Art. 1. L’Italia e` una Repubblica democratica, fondata sul
lavoro. La sovranita` appartiene al popolo, che la esercita nelle
forme e nei limiti della Costituzione.
Come detto in
precedenza la nostra situazione politica di governi non eletti che
si trascinano ormai da troppo tempo ha minato il principio di
sovranità del popolo. E si sono superate troppe volte, come
vedremo, le forme e i limiti della Costituzione.
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignita` sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di
lingua , di religione , di opinioni politiche , di condizioni
personali e sociali (...)
Articolo
nettamente tradito, con la privazione di moltissimi diritti, anche
fondamentali, delle persone non vaccinate, rispetto a quelle
vaccinate.
Art. 4. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al
lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto
(…)
Molte realtà economiche, negozi, ristoranti etc… hanno dovuto
chiudere in seguito alle assurde restrizioni dei decreti anticovid.
Ma ancor più grave, è stato e continua ad essere proibito il
lavoro a tutti quelli che non hanno voluto e non vogliono sottostare
alla vaccinazione obbligatoria!
Art. 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio
ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai
Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due
parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale
Invece abbiamo
assistito alla pretesa dell’applicazione dei decreti anticovid
anche all’interno delle Chiese, addirittura con incursioni di
forze dell’ordine onde accertarsi che tutto fosse “legale”…
Art.13. La liberta` personale e` inviolabile. Non e` ammessa
forma alcuna di detenzione di ispezione o perquisizione personale,
ne´ qualsiasi altra restrizione della liberta` personale, se non
per atto motivato dell’autorita` giudiziaria e nei soli casi e
modi previsti dalla legge (…)
Articolo
in più modi offeso, con limitazioni continue delle libertà
personali, dai lockdown che hanno visto annullate qualsiasi libertà
personale, ai divieti di spostamento tra varie zone (a scelta via
via del governo), agli obblighi di indossare mascherine e di
mantanere distanze minime tra le persone.
Art. 16. Ogni cittadino puo` circolare e soggiornare liberamente
in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni
che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanita` o di
sicurezza. Nessuna restrizione puo` essere determinata da ragioni
politiche. Ogni cittadino e` libero di uscire dal territorio della
Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.
Vedi
il commento all’articolo precedente. Da notare che i motivi di
sanità che si sono sempre addotti, anche ammesso che esistessero in
un primo periodo, sono
comunque venuti sicuramente a mancare ormai da molto tempo e invece
le discutibili zone arancioni/rosse sono durate ben più a lungo e
addirittura tuttora chi è sprovvisto di green pass non può in
pratica circolare e soggiornare liberamente, non potendo viaggiare
sui mezzi pubblici e non potendo risiedere negli alberghi.
Art. 17. I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e
senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non
e` richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere
dato preavviso alle autorita`, che possono vietarle soltanto per
comprovati motivi di sicurezza o di incolumita` pubblica.
Invece
divieti di assembramenti, di riunioni, addirittura di riunioni tra
amici o familiari sono state a lungo proibite dai decreti legge
anticovid.
Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria
fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne
propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto,
purche´ non si tratti di riti contrari al buon costume.
Vedi
commento all’articolo 7.
Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il
proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione. La stampa non puo` essere soggetta ad autorizzazioni o
censure.
Articolo
completamente non
rispettato. In questi ultimi anni si è assistito ad un completo
annullamento della libertà di pensiero e di parola, come non si era
mai visto dalle guerre mondiali. Qualsiasi voce contraria alle
posizioni del Governo riguardo al Covid19 è stata azzittita,
vietata e perseguita. Medici che hanno osato esporre idee e
posizioni diverse sono stati addirittura radiati dall’Albo.
Perfino internet, fino a prima considerato il posto della libertà
di parola per eccellenza, è stato sottoposto ad un lavoro di
censura incredibile, qualsiasi commento contrario alla posizione
unica e obbligatoria sul Covid19 inserito sulle principali
piattaforme social è stato cancellato e spesso sono stati bloccati
anche i relativi profili.
In
quanto alla libertà di stampa essa semplicemente non esiste più:
qualsiasi media è allineato e subordinato alle posizioni
governative, ridotto ormai a puro mezzo di propaganda di
regime, senza nemmeno
l’ombra di seri confronti con
posizioni diverse o contrarie. Si salvano solo le piccole realtà,
quasi tutte su internet, che hanno il coraggio, tra mille
difficoltà, di esprimere semplicemente un parere diverso.
Art. 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettivita`, e garantisce cure
gratuite agli indigenti. Nessuno puo` essere obbligato a un
determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non puo` in nessun caso violare i limiti imposti dal
rispetto della persona umana.
Essendo
la salute un fondamentale diritto della persona che viene tutelato,
una delle massime espressioni di tale tutela è di non poter essere
sottoposti a cure o terapie che non siano scelte o accettate.
Compreso quindi l’obbligo
vaccinale. Se fosse vero che la inoculazione del singolo fosse
indispensabile
per il bene della collettività potrebbe forse ventilarsi
l’ipotesi di una vaccinazione obbligatoria, ma
le attuali evidenze scientifiche smentiscono che la vaccinazione a
tappeto di tutta la popolazione sia veramente un progresso dello
stato globale di salute, dal
momento che i vaccinati continuano a potersi infettare, ammalare e
quindi infettare gli altri tanto quanto i non vaccinati. Oltretutto
tornando al rispetto della persona umana, è necessario affermare
nel modo più netto che i cosiddetti vaccini anti-COVID-19 sono
gravati da rischi di gravi effetti avversi con una incidenza
incomparabilmente superiore a tutti i vaccini tradizionali. A fronte
di una malattia, quella del Covid19 che, a differenza di quello che
il Governo e ancor prima
l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha voluto far credere, è
agevolmente curabile, con le giuste procedure mediche. E da ultimo,
ma direi primo per importanza, tali vaccini sono testati, o
prodotti, con feti umani abortiti, e ciò va contro quei principi
morali imprescindibili i quali, come detto all’inizio, sono alla
base di una democrazia sana.
Art. 41. L’iniziativa economica privata e` libera. Non puo`
svolgersi in contrasto con l’utilita` sociale o in modo da recare
danno alla sicurezza, alla liberta`, alla dignita` umana.
Come
commentato per l’articolo 4, la libertà
di tutte le iniziative economiche è stata soffocata e distrutta da
tutta una serie di decreti più o meno assurdi che in molti, troppi,
casi ha portato perfino al fallimento e alla chiusura dell’attività
stessa. Nei Paesi occidentali, piccoli imprenditori ed autonomi si
sono trasformati nelle vittime predilette del braccio autoritario
del paternalismo di Stato, che ha diviso i cittadini in buoni e
cattivi, tutelati e non tutelati.
Se
da questi caposaldi si passa alle conseguenze indirette delle
restrizioni, quasi tutta la prima parte della Costituzione risulta
offesa e tradita dalle norme di contenimento del contagio da
Covid-19.
Riassumendo
quindi, sì alla democrazia, ma ad una democrazia solida, basata su
una forte morale umana imprescindile e oggettiva. Si alla legalità,
ma ancor prima sì a leggi giuste rispettose della dignità umana!
E a
tal proposito ci è di esempio addirittura la Russia, nella quale già
2 anni fa il Presidente Putin ha proposto al Parlamento alcune
modifiche alla Costituzione. Ebbene, tra le proposte c’è quella di
inserire Dio all’interno della Carta, opzione che secondo la Corte
costituzionale non implica la rinuncia alla laicità dello Stato e
non comporterà situazioni discriminatorie o la rinuncia alla libertà
di coscienza per i cittadini. Un’altra modifica riguarda il
matrimonio. Il presidente russo aveva dichiarato che mai avrebbe
permesso, durante il suo mandato, che madre e padre fossero
soppiantate dalle formule «genitore numero 1» e «genitore numero
2», già ampiamente in uso in Italia e in altri Paesi europei.
«Finché sarò presidente non accadrà», aveva ribadito, «ci
saranno mamma e papà». E così ha proposto la modifica secondo cui
«il matrimonio è l’unione tra un uomo e una donna» e la tutela
di questo istituto così come di «famiglia, maternità, paternità e
infanzia» è sotto la giurisdizione della Russia come Stato.
Ecco,
forse non tutti sanno che nell'ultima seduta dell'Assemblea
Costituente, il 22 dicembre 1947, Giorgio La Pira propose di inserire
nella Costituzione che stavano scrivendo, un preambolo che
riconoscesse Dio come principio di unità del popolo italiano. Vinse
invece la linea Togliatti, l'idea che Dio fosse un argomento
divisivo.
Si
mettevano così le basi per un totalitarismo anche peggiore della
dittatura da cui si usciva...